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Lo STRANIERO con Adriano Giannini
Lo STRANIERO con Adriano Giannini
Info

Con: Adriano Giannini

Lo straniero tratto da Lo Straniero di Camus
Con Adriano Giannini. Musiche di Enrico Melozzi
Pubblicato nel 1942, “Lo straniero” è un classico della letteratura contemporanea: protagonista è Meursault, un modesto impiegato che vive ad Algeri in uno stato di indifferenza, di estraneità a se stesso e al mondo. Un giorno, dopo un litigio, inesplicabilmente uccide un arabo. Viene arrestato e si consegna, del tutto impassibile, alle inevitabili conseguenze del fatto – il processo e la condanna a morte – senza cercare giustificazioni, difese o menzogne. Rileggere Lo straniero di Albert Camus è una esperienza straniante: la domanda che affiora quasi a ogni pagina è se siamo in Algeria tre quarti di secolo fa, o oggi nelle nostre strade, nelle nostre case, nella nostra città. Il protagonista, Meursault, è un individuo che appare come tutti, un lavoro che gli occupa molto tempo e lo tedia, una casa, una madre in un ospizio, una vita affetta da abitudini che hanno trovato la pace in loro stesse. Nessun moto di ribellione, nessun guizzo di cambiamento, nessun interesse per il mondo, nessuna voglia di fuga in Meursault, ma una quieta accettazione dell’ordinarietà. Come scrisse Sartre in fin dei conti Meursault “è uno dei terribili innocenti” : è l’uomo che non vuole giustificarsi e per questo gli si preferisce l’idea che ci si fa di lui e non quello che lui è. Un romanzo tradotto in quaranta lingue, da cui Luchino Visconti ha tratto nel 1967 l’omonimo film con Marcello Mastroianni.

Con: Adriano Giannini

Lo straniero tratto da Lo Straniero di Camus
Con Adriano Giannini. Musiche di Enrico Melozzi
Pubblicato nel 1942, “Lo straniero” è un classico della letteratura contemporanea: protagonista è Meursault, un modesto impiegato che vive ad Algeri in uno stato di indifferenza, di estraneità a se stesso e al mondo. Un giorno, dopo un litigio, inesplicabilmente uccide un arabo. Viene arrestato e si consegna, del tutto impassibile, alle inevitabili conseguenze del fatto – il processo e la condanna a morte – senza cercare giustificazioni, difese o menzogne. Rileggere Lo straniero di Albert Camus è una esperienza straniante: la domanda che affiora quasi a ogni pagina è se siamo in Algeria tre quarti di secolo fa, o oggi nelle nostre strade, nelle nostre case, nella nostra città. Il protagonista, Meursault, è un individuo che appare come tutti, un lavoro che gli occupa molto tempo e lo tedia, una casa, una madre in un ospizio, una vita affetta da abitudini che hanno trovato la pace in loro stesse. Nessun moto di ribellione, nessun guizzo di cambiamento, nessun interesse per il mondo, nessuna voglia di fuga in Meursault, ma una quieta accettazione dell’ordinarietà. Come scrisse Sartre in fin dei conti Meursault “è uno dei terribili innocenti” : è l’uomo che non vuole giustificarsi e per questo gli si preferisce l’idea che ci si fa di lui e non quello che lui è. Un romanzo tradotto in quaranta lingue, da cui Luchino Visconti ha tratto nel 1967 l’omonimo film con Marcello Mastroianni.
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